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I reparti militari piacentini vengono impiegati nelle missioni di peace-keeping in cui è coinvolta anche l'Italia, sotto la bandiera dell'ONU o della NATO, a partire dagli anni '90. Dapprima con i Tornado del 50° Stormo alla prima Guerra del Golfo, poi il 2° Reggimento Genio Pontieri, dispiegati in Kosovo nel 2004: in seguito saranno impiegati anche in Pakistan e in Afghanistan. Al loro fianco il Polo di mantenimento pesante Nord (che ripara i mezzi corazzati e le armi) e il Polo di rifornimento nazionale (ex Macra, che garantisce i ricambi a tutti i mezzi dell'Esercito). La lunga tradizione di Piacenza come città militare fa sì che vengano utilizzate anche le infermiere della CRI e i medici della Croce Rossa militare. Il libro è ricco di documenti fotografici (in gran parte realizzati dall'autore) e vuole riunire il racconto delle operazioni con le testimonianze dei protagonisti. Importante la prefazione del Generale piacentino Castagnetti, riguardante i rapporti dei piacentini con le altre popolazioni, chiamati "The Italian way". Infine, un ricordo per il caduto piacentino Primo maresciallo Paladini, ucciso in Afghanistan.